Il Campo del vicino

“Ba-sade ha-samuh – Il campo del vicino”
Due libri-scatola formalmente ed esteticamente differenti, tuttavia speculari.
Due titoli: Il campo del vicino e Ba-sade ha-samuh, differenti, ma che significano la stessa cosa o concetto.
Libri intesi come territori: scritti, stampati a torchio manuale e concepiti per una lettura, un discorso.
Scatole, in quanto contenitori di matrici o di caratteri mobili, potenzialmente trasferibili e scambiabili.
Scambiabili, ovviamente, da un campo a quello del vicino.
Due cassettiere per caratteri mobili, disponibili a formare altrettanti messaggi mobili, mediante un processo virtuale che ritorna, nel paradosso, a Gutenberg.
Le due scatole-installazioni permettono due tipologie di comunicazione, ma anche di gioco.
-Se ciascuna matrice si trova nel proprio campo-scatola comunica se stessa nel suo stesso luogo di nascita; è necessario che il vicino si muova per andare a leggere.
-Se queste stesse matrici si trasferiscono attivamente nel territorio del vicino e si scambiano di posizione, consentono una contaminazione, un viaggio, un possibile dialogo.
Lo scambio: … cedersi qualcosa vicendevolmente… , consente un contatto, una mescolanza che permette nuove possibilità di linguaggio ed esperienza.
Due omini gettano qualcosa al di là del loro steccato…
roberto gianinetti
Confraternita di San Vittore – Studiodieci, Vercelli – 2016